“E'
contrario al genio del cattolicesimo, al regno di Dio, indugiare nel
dubbio e nell'incertezza circa la dottrina della Fede”
Paolo VI. Sarà
canonizzato entro quest'anno il Beato Paolo VI,
lo ha ribadito in occasione del tradizionale incontro quaresimale
con il clero della diocesi di Roma a San Giovanni in Laterano, Papa
Francesco
nella presentazione di una raccolta di testi di riflessione per la
quaresima, da Paolo VI a Francesco. Il miracolo
riconosciuto
dalla Congregazione delle cause dei Santi il 6 febbraio u.s.,
riguarda la guarigione
di una bimba ancora non nata,
in sintonia con la Humanae
Vitae.
Il riconoscimento delle virtù
eroiche
è di Papa
Benedetto XVI e data 20 dicembre 2012, la beatificazione è del 19
ottobre 2014 a firma Papa Francesco.
Un papato assolutamente non facile quello di Giovan
Battista Montini,
nato a Concesio il 26 settembre 1897, eletto
il 21 giugno 1963 262° Vescovo di Roma.
L'inizio è in pieno Concilio
Vaticano II
– ex post l'evento più importante del XX° secolo - per la
mancanza di Giovanni XXIII. La riapertura
del Concilio
fu annunciata a soli sei giorni dall'elezione in un radiomessaggio in
cui si davano
anche delle indicazioni
assai chiare: Pio XI e Pio XII, Giovanni XXIII. Fu appoggiato
apertamente l'indirizzo del Card. Bea.
Tra i punti fondamentali la modernizzazione
della Chiesa senza cedere al modernismo, l'unità dei cristiani ed il
dialogo con il Mondo.
Riferimento
per i Padri
doveva essere, spiegò Paolo VI, la
“Mystici Corporis Christi”
di Pio XII, perciò niente nuove definizioni né dogmi. Per quanto
riguarda invece
struttura e gerarchia della Chiesa
Paolo VI ribadì con una nota previa il primato
del Papa sui vescovi.
“Modernizzazione
nella Tradizione”
è stato il motto di Papa Montini lo stesso motto di uno dei teologi
rampanti di
allora, poi creato Cardinale dallo stesso, Joseph Ratzinger. Il proponimento più importante del Concilio è detto da Paolo VI in poche semplici parole: “Tutti i fedeli in Cristo di qualsiasi rango o status, sono chiamati alla pienezza della vita cristiana ed alla perfezione della Carità; così la Santità è e può essere promossa nelle società terrene”. La rinuncia alla Tiara o Triregno e la istituzione del Sinodo dei Vescovi quale organo permanente sono altrettante concrezioni di modernizzazione nella Tradizione. La lotta al modernismo figlio dell'Illuminismo ateo e razionalista della Rivoluzione Francese, apertamente anticristico, è
una connotazione di fondo: “il fumo di Satana ormai è entrato anche nella Chiesa”, ebbe una volta a dire, assai turbato, come a suo tempo Leone XIII. Un modernismo ateo, secolarizzato ed anticristico che prenderà corpo apertamente nelle contestazioni di massa del 1968 appoggiato da tanta musica e cultura rock. Influenza sociale che diventerà politica e coinvolgerà anche il mondo cattolico ed i partiti di ispirazione cristiano cattolica, le leggi e dunque la
normazione sociale. E qui l'azione è difficile. Difficile assecondare le istanze cristiano umanistiche e sociali di una sinistra DC, segnatamente quella di Aldo Moro, ed al tempo segnarne nettamente la distanza da posizioni umanistico sociali apparentemente assai vicine ma invero facenti capo ad un irriducibile materialismo ateo e secolarizzato. Stima ed amicizia ad Aldo Moro ma un no secco a quella politica che, se quella mattina non fosse occorso il tragico rapimento, avrebbe quel giorno stesso segnato
l'ascesa dei comunisti al Governo. No allo stesso fumo di Satana nella Chiesa, la “teologia della liberazione” ed in questa lotta sarà affiancato con decisione da Ratzinger e soprattutto dal suo successore Giovanni Paolo II. Un No per dire SI' al vero fine ultimo: amare l'uomo per amare Dio. “... amare l'uomo diciamo non come strumento, ma come primo termine verso il supremo termine trascendente, principio e ragione d'ogni amore.” Paolo VI, chiusura Concilio Vaticano II.
allora, poi creato Cardinale dallo stesso, Joseph Ratzinger. Il proponimento più importante del Concilio è detto da Paolo VI in poche semplici parole: “Tutti i fedeli in Cristo di qualsiasi rango o status, sono chiamati alla pienezza della vita cristiana ed alla perfezione della Carità; così la Santità è e può essere promossa nelle società terrene”. La rinuncia alla Tiara o Triregno e la istituzione del Sinodo dei Vescovi quale organo permanente sono altrettante concrezioni di modernizzazione nella Tradizione. La lotta al modernismo figlio dell'Illuminismo ateo e razionalista della Rivoluzione Francese, apertamente anticristico, è
una connotazione di fondo: “il fumo di Satana ormai è entrato anche nella Chiesa”, ebbe una volta a dire, assai turbato, come a suo tempo Leone XIII. Un modernismo ateo, secolarizzato ed anticristico che prenderà corpo apertamente nelle contestazioni di massa del 1968 appoggiato da tanta musica e cultura rock. Influenza sociale che diventerà politica e coinvolgerà anche il mondo cattolico ed i partiti di ispirazione cristiano cattolica, le leggi e dunque la
normazione sociale. E qui l'azione è difficile. Difficile assecondare le istanze cristiano umanistiche e sociali di una sinistra DC, segnatamente quella di Aldo Moro, ed al tempo segnarne nettamente la distanza da posizioni umanistico sociali apparentemente assai vicine ma invero facenti capo ad un irriducibile materialismo ateo e secolarizzato. Stima ed amicizia ad Aldo Moro ma un no secco a quella politica che, se quella mattina non fosse occorso il tragico rapimento, avrebbe quel giorno stesso segnato
l'ascesa dei comunisti al Governo. No allo stesso fumo di Satana nella Chiesa, la “teologia della liberazione” ed in questa lotta sarà affiancato con decisione da Ratzinger e soprattutto dal suo successore Giovanni Paolo II. Un No per dire SI' al vero fine ultimo: amare l'uomo per amare Dio. “... amare l'uomo diciamo non come strumento, ma come primo termine verso il supremo termine trascendente, principio e ragione d'ogni amore.” Paolo VI, chiusura Concilio Vaticano II.
francesco
latteri scholten