domenica 18 febbraio 2018

Presto Santo Paolo VI, Papa del compimento del Concilio e del NO alla deriva marxista.


E' contrario al genio del cattolicesimo, al regno di Dio, indugiare nel dubbio e nell'incertezza circa la dottrina della Fede” Paolo VI. Sarà canonizzato entro quest'anno il Beato Paolo VI, lo ha ribadito in occasione del tradizionale incontro quaresimale con il clero della diocesi di Roma a San Giovanni in Laterano, Papa Francesco nella presentazione di una raccolta di testi di riflessione per la quaresima, da Paolo VI a Francesco. Il miracolo riconosciuto dalla Congregazione delle cause dei Santi il 6 febbraio u.s., riguarda la guarigione di una bimba ancora non nata, in sintonia con la Humanae 


Vitae. Il riconoscimento delle virtù eroiche è di Papa Benedetto XVI e data 20 dicembre 2012, la beatificazione è del 19 ottobre 2014 a firma Papa Francesco. Un papato assolutamente non facile quello di Giovan Battista Montini, nato a Concesio il 26 settembre 1897, eletto il 21 giugno 1963 262° Vescovo di Roma. L'inizio è in pieno Concilio Vaticano II – ex post l'evento più importante del XX° secolo - per la mancanza di Giovanni XXIII. La riapertura del Concilio fu annunciata a soli sei giorni dall'elezione in un radiomessaggio in cui si davano 


anche delle indicazioni assai chiare: Pio XI e Pio XII, Giovanni XXIII. Fu appoggiato apertamente l'indirizzo del Card. Bea. Tra i punti fondamentali la modernizzazione della Chiesa senza cedere al modernismo, l'unità dei cristiani ed il dialogo con il Mondo. Riferimento per i Padri doveva essere, spiegò Paolo VI, la “Mystici Corporis Christi” di Pio XII, perciò niente nuove definizioni né dogmi. Per quanto riguarda invece struttura e gerarchia della Chiesa Paolo VI ribadì con una nota previa il primato del Papa sui vescovi. “Modernizzazione nella Tradizione” è stato il motto di Papa Montini lo stesso motto di uno dei teologi rampanti di 


allora, poi creato Cardinale dallo stesso, Joseph Ratzinger. Il proponimento più importante del Concilio è detto da Paolo VI in poche semplici parole: “Tutti i fedeli in Cristo di qualsiasi rango o status, sono chiamati alla pienezza della vita cristiana ed alla perfezione della Carità; così la Santità è e può essere promossa nelle società terrene”. La rinuncia alla Tiara o Triregno e la istituzione del Sinodo dei Vescovi quale organo permanente sono altrettante concrezioni di modernizzazione nella Tradizione. La lotta al modernismo figlio dell'Illuminismo ateo e razionalista della Rivoluzione Francese, apertamente anticristico, è 


una connotazione di fondo: “il fumo di Satana ormai è entrato anche nella Chiesa”, ebbe una volta a dire, assai turbato, come a suo tempo Leone XIII. Un modernismo ateo, secolarizzato ed anticristico che prenderà corpo apertamente nelle contestazioni di massa del 1968 appoggiato da tanta musica e cultura rock. Influenza sociale che diventerà politica e coinvolgerà anche il mondo cattolico ed i partiti di ispirazione cristiano cattolica, le leggi e dunque la 


normazione sociale. E qui l'azione è difficile. Difficile assecondare le istanze cristiano umanistiche e sociali di una sinistra DC, segnatamente quella di Aldo Moro, ed al tempo segnarne nettamente la distanza da posizioni umanistico sociali apparentemente assai vicine ma invero facenti capo ad un irriducibile materialismo ateo e secolarizzato. Stima ed amicizia ad Aldo Moro ma un no secco a quella politica che, se quella mattina non fosse occorso il tragico rapimento, avrebbe quel giorno stesso segnato 


l'ascesa dei comunisti al Governo. No allo stesso fumo di Satana nella Chiesa, la “teologia della liberazione” ed in questa lotta sarà affiancato con decisione da Ratzinger e soprattutto dal suo successore Giovanni Paolo II. Un No per dire SI' al vero fine ultimo: amare l'uomo per amare Dio. “... amare l'uomo diciamo non come strumento, ma come primo termine verso il supremo termine trascendente, principio e ragione d'ogni amore.” Paolo VI, chiusura Concilio Vaticano II.
francesco latteri scholten

Trump proLife: Vita, Famiglia, Scienza... e per gli USA è Boom economico.


L'immagine più bella di The Donald, quella dove abbraccia una bimba Down: E' l'immagine della sintesi della radicale inversione di rotta degli USA in campo eticoLa Scelta (con la esse maiuscola) più importantee foriera delle maggiori e più profonde conseguenze negli USA e nel mondoè, indubbiamente, quella dell'adozione del criterio scientifico nelle questioni etiche e la negazione delle altre quali ideologie. E' la concezione dei razionalisti e degli scienziati, da Cartesio e Galileo sino ad Einstein, dei politologi e teologi da Hobbes o Bellarmino sino alla “Fides et Ratio” di Ratzinger e Giovanni Paolo IIScienza e Fede sono due diverse rivelazioni attraverso cui ci parla Dio e dunque, se correttamente interpretate, portano alla stessa VeritàThe Donald ha giustamente 


osservato che “il criterio scientifico porta a chiarezza sui temi di maggior dibattito ed impatto sociale quali la Vita, l'aborto, il no gender, etc.” Per la scienza il corredo cromosomico dell'ovulo fecondato infatti non è quello della madre bensì quello della madre e del padre, dunquel'aborto è un omicidio – lo diceva già anche Pasolini – e la donna non ha il diritto di disporre a suo piacimento dell'embrione. Ancora:per la scienza per l'uomo, come per tutti i mammiferi, la generazione avviene tramite l'unione del maschio con la femmina. Dunque niente gender, niente unioni Gay, niente cambio di sesso, niente utero in affitto etc. E' proprio la scienza a riportare i valori classici della Cultura Giudaica e Cristiana di sempre: la Tradizione. 


La nuova direzione è sagacemente portata avanti con azioni politiche, simboliche, legislative, ma anche concretamente economiche. Così il 22 gennaio data simbolo, dal 1973, dell'approvazione da parte della Suprema Corte della Roe vs Wade, la “194” americana, da ieri è stata dichiarata ufficialmente “Giornata nazionale della sacralità della Vita”. Coerentemente i finanziamenti per le società americane che praticavano su vasta scala l'aborto (sostenute fortemente da Obama/Clinton), sono stati banditi. Non senza orgoglio, il Presidente USA ha potuto dichiarare: “Sempre più americani sono pro Life. Sotto la mia amministrazione difenderemo sempre il diritto alla vita.” Altro atto importante per la concrezione di questa 


politica è la istituzione del nuovo ufficio “per la libertà di coscienza e religiosa” per proteggere medici ed infermieri e lavoratori della sanità contrari all'aborto o alle operazioni di cambio del sesso. Con buona pace dei vincitori del neoistituito – dallo stesso Trump – Premio Internazionale Fake News, New York Times e CNN, la politica di The Donald ha il sostegno di milioni di americani ed è in netta crescita l'apprezzamento della sua pro-Life. Trump è il primo Presidente USA a partecipare e ad impegnarsi a spada tratta per il Family Day 


la sua politica da 45 anni a questa parte. Dei nuovi orizzonti aperti profitta in pieno anche l'economia USAuscita dalla crisi ed in piena impennata. Insomma, meritatissima la copertina di TIME e l'apprezzamento dei cattolici USA.
francesco latteri scholten.

giovedì 15 febbraio 2018

Antipapisti, “Al cuore di Ratzinger al cuore del mondo”: nel mirino dopo Francesco anche Benedetto XVI e il Vaticano II.


E' uscito “Al cuore di Ratzinger al cuore del mondo” di Enrico Maria Radaelli già collaboratore di Antonio Livi, uno dei firmatari contro la “Amoris Laetitia” e mente di siti come “la bussola” ostili a Papa Francesco, che ne scrive la prefazione. Escono allo scoperto così gli antipapisti, cui non solo Papa Francesco, ma neppure San Giovanni Paolo II o Paolo VI andavano a genio. L'intenzione e la mira sono ora chiare e precise: colpire Joseph Ratzinger per colpire il Concilio Vaticano II di cui l'allora giovane Professore rampante di teologia è stato uno dei protagonisti, appunto: al cuore di Ratzinger, al cuore del mondo. Sotto accusa la concezione ratzingeriana che si chiede esplicitamente al 



Papa emerito di emendare pubblicamente, come già a Bergoglio con i dubia. Concezione formulata apertamente nella raccolta di lezioni “Introduzione al cristianesimo” che ha fatto di Ratzinger uno dei massimi teologi del Novecento, ma che sarebbe invero anteriore e che si ritroverebbe molteplicemente disseminata nel Concilio Vaticano II e, segnatamente, nella Gaudium et Spes. L'accusa a questa concezione è che i dogmi, della fede sarebbero interpretati con schemi concettuali propri del soggettivismo moderno e che l'apologetica si sarebbe così spostata dalle ragioni per credere del 


Vaticano I alla semplice volontà di credere e così nell'animo del credente all'atto di fede sarebbe sempre associato il dubbio. Negazione perciò del Concilio Vaticano II e ritorno al I, facendosi forti anche della crisi di fede dell'uomo di oggi, specie in Europa e concomitantemente del crollo di vocazioni e fedeli. Tuttavia il discorso non quaglia, sebbene infatti alcuni passi della “Amoris Laetitia” possano essere formulati in modo non ottimale, diversi religiosi e teologi possano avere posizioni discutibili (perlomeno a parere di Livi Radaelli & C), da Enzo Bianchi a Padre Sosa, a Ravasi a Schillebecq a Kungvanno ricordati alcuni punti: 1) agl'antipapisti non vanno bene neppure Papi eminenti di epoca preconciliare quali Leone XIII, Pio XI e Pio XII, per citarne alcuni; 2) il Concilio Vaticano II fu indetto per ovviare alla grandissima stagnazione e crisi della Chiesa dell'epoca; 3) il Concilio Vaticano II ha saputo assai bene ovviare a quella crisi e dare slancio forte alla Chiesa del suo tempo. E' qui poi evidente che non si 


voglia neppure semplicemente un – peraltro già assai discutibile ed irrisolvente – ritorno al Vaticano I, bensì qualcosa di di più. Insomma Livi, Radaelli & C. porterebbero davvero più Cristo e più fede al mondo? Credo proprio di no. Il Vaticano I è stato un momento valido ed importante per la Storia della Chiesa ed è stato la base che ha portato al Vaticano II che si è fatto perché ormai si era su un binario morto. E, va 


ricordato, il Vaticano II è stato uno degli eventi più importanti del Novecento e sulla sua scia si è arrivati ad uno dei migliori testi di sempre della Chiesa, la “Fides et Ratio” scritta a quattro mani da San Giovanni Paolo II e Joseph Card. Ratzinger: la Chiesa che ha sconfitto le ideologie ed abbattuto il muro di Berlino.
francesco latteri scholten.