giovedì 7 dicembre 2017

Un Filosofo, un Papa ed una contadinella: il dogma dell'Immacolata.


Se già fin dal VI secolo l'Immacolata Concezione è parte del Magistero della Chiesa Orientale, non così per la Chiesa Latina, dove essa inizia a prendere la scena solo nelle dispute teologiche intorno all'anno Mille. Guglielmo di Ware, maestro di Giovanni Duns Scoto la sostenne già sia ad Oxford che a Parigi ma senza riuscire ad imporsi all'attenzione dei suoi contemporanei. Ci riuscì invece assai bene il suo discepolo, anch'egli Magister prima ad Oxford e poi alla Sorbonne. Scoto, nato tra il 1265 ed il 1266, entrato nell'Ordine Francescano e ordinato sacerdote nel 1291, è noto ai teologi come “Cavaliere dell'Immacolata”; ai filosofi invece come “Dottor Sottile”, quale grande “antagonista” di San Tommaso d'Aquino, e filosofo della Libertà. E' stato il più brillante professore della Oxford dell'epoca ed anche della Sorbonne ma dovette pagare il suo sostegno aperto al papato, all'epoca Bonifacio VIII, contro le mire del re di Francia Filippo “il bello” e, soprattutto, il rifiuto di firmare un documento antipapale che questi aveva imposto a tutti i religiosi. Tornò a Parigi, sempre alla Sorbonne, nel 1305 come Magister Regens. Prese qui parte, per incarico della Santa Sede, ad una Disputa proprio sulla Immacolata Concezione sostenuta 


caldamente dai francescani ma avversata accanitamente da molti religiosi dell'epoca. La Disputa, le argomentazioni di Duns Scoto e la sua vittoria fecero scalpore. Giovanni infatti partiva dalla tesi che il Figlio di Dio si sarebbe fatto uomo anche se Adamo non avesse peccato. Anche se nessuno fosse caduto, né l'Angelo né l'uomo, il Figlio di Dio si sarebbe egualmente incarnato in quanto ciò è il compimento ultimo della creazione è il più grande atto d'Amore che rende possibile ad ogni creatura di essere colmata di Grazia e dare Lode a Dio: l'incarnazione è l'opera più grande e bella di tutta la creazione e non condizionata da nessun fatto contingente. Per Duns, ovviamente, è vero che Cristo ci ha redenti per il suo Amore con la sua Passione Morte e Risurrezione, Amore che si rivela sul Calvario ma anche nell'Eucarestia. Questa concezione della grandezza dell'Amore di Cristo porta il nostro alla formulazione del concetto di “Redenzione preventiva” : l'Amore di Cristo, capolavoro della Redenzione ha meritato che la Madre fosse preservata dal peccato. Queste tesi valsero a Giovanni Duns Scoto la vittoria nella Disputa. La Chiesa Latina dovrà comunque attendere ancora diversi secoli di forti controversie perchè finalmente, dopo una Allocuzione 


in data 1 dicembre, l'otto dicembre 1854 Papa Pio IX con la Bolla “Ineffabilis Deus” proclami il dogma dell'Immacolata Concezione. Il dogma è nient'altro che la tesi di Giovanni Duns Scoto: “...dichiariamo, affermiamo e definiamo rivelata da Dio la dottrina che sostiene che la beatissima Vergine Maria fu preservata per particolare Grazia e Privilegio di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, immune da ogni macchia di peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento e ciò deve essere oggetto di Fede certo ed immutabile per tutti i fedeli.” (Bolla Ineffabilis Deus). A dare il dovuto rilievo al dogma pensò, 4 anni dopo nel 1858, la Madonna stessa apparendo a Lourdes ad una povera ed ignara contadinella quattordicenne, Bernadette Soubirou. Le apparizioni furono 18: dall'undici febbraio al 16 luglio ricorrenza della Madonna del Carmelo. L'apparizione nella quale la Madonna si rivelò è la 16a, giovedì 25 marzo 1858, alla presenza di 30.000 persone: “Io sono l'Immacolata Concezione”: parole che Bernadette non comprendeva. Le apparizioni 


furono riconosciute dalla Chiesa quattro anni dopo, il 18 febbraio 1862. Nel 1866 Bernadette fu accolta come Novizia nella Congregazione delle Suore dell'Ospizio presso le quali fece la sua professione l'anno successivo e rimase per quindici anni vivendo santamente sino alla morte avvenuta il 16 aprile 1879. Bernadette fu beatificata nel 1925 e proclamata Santa l'otto dicembre 1933. Durante il processo, a trent'anni dalla morte, il corpo fu riesumato e trovato incorrotto con gl'occhi chiusi ed un sorriso sereno. La salma è tutt'ora esposta nella Cappella di Santa Bernadette a Nevers...
francesco latteri scholten.