Se
già fin dal VI
secolo l'Immacolata Concezione è parte del Magistero della Chiesa
Orientale,
non così per la Chiesa
Latina,
dove essa inizia
a prendere la scena solo nelle dispute teologiche intorno all'anno
Mille.
Guglielmo
di Ware, maestro di Giovanni Duns Scoto la sostenne già sia ad
Oxford che a Parigi
ma senza riuscire ad imporsi all'attenzione dei suoi contemporanei.
Ci riuscì invece assai bene il suo discepolo, anch'egli Magister
prima ad Oxford e poi alla Sorbonne. Scoto,
nato tra il 1265 ed il 1266, entrato nell'Ordine Francescano e
ordinato sacerdote nel 1291,
è noto ai teologi come “Cavaliere
dell'Immacolata”;
ai filosofi invece come “Dottor
Sottile”,
quale grande “antagonista” di San Tommaso d'Aquino, e filosofo
della Libertà.
E' stato il più
brillante professore della Oxford dell'epoca ed anche della Sorbonne
ma dovette pagare il suo sostegno aperto al papato, all'epoca
Bonifacio
VIII,
contro le mire del re di Francia Filippo
“il bello”
e, soprattutto, il rifiuto
di firmare un documento antipapale
che questi aveva imposto a tutti i religiosi. Tornò
a Parigi, sempre alla Sorbonne, nel 1305 come Magister Regens.
Prese qui parte, per
incarico della Santa Sede,
ad una Disputa
proprio sulla Immacolata Concezione
sostenuta
caldamente dai francescani ma avversata
accanitamente da molti religiosi
dell'epoca. La
Disputa, le argomentazioni di Duns Scoto e la sua vittoria fecero
scalpore.
Giovanni infatti partiva dalla
tesi che il Figlio di Dio si sarebbe fatto uomo anche se Adamo non
avesse peccato.
Anche se nessuno fosse caduto, né l'Angelo né l'uomo, il
Figlio di Dio si sarebbe egualmente incarnato in quanto ciò è il
compimento ultimo della creazione è il più grande atto d'Amore
che rende possibile ad ogni creatura di essere colmata di Grazia e
dare Lode a Dio: l'incarnazione è l'opera più grande e bella di
tutta la creazione e non condizionata da nessun fatto contingente.
Per Duns, ovviamente, è vero che Cristo
ci ha redenti per il suo Amore con la sua Passione Morte e
Risurrezione, Amore che si rivela sul Calvario ma anche
nell'Eucarestia.
Questa
concezione della grandezza dell'Amore di Cristo porta il nostro alla
formulazione del concetto di “Redenzione preventiva” : l'Amore di
Cristo, capolavoro della Redenzione ha meritato che la Madre fosse
preservata dal peccato.
Queste tesi valsero a Giovanni Duns Scoto la vittoria
nella Disputa.
La Chiesa Latina dovrà comunque attendere ancora diversi secoli di
forti controversie perchè finalmente, dopo una Allocuzione
in data 1
dicembre, l'otto
dicembre 1854 Papa Pio IX con la Bolla “Ineffabilis Deus”
proclami il dogma dell'Immacolata Concezione.
Il dogma è
nient'altro che la
tesi di Giovanni Duns Scoto: “...dichiariamo, affermiamo e
definiamo rivelata da Dio la dottrina che sostiene che la beatissima
Vergine Maria fu preservata per particolare Grazia e Privilegio di
Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore
del genere umano, immune da ogni macchia di peccato originale fin dal
primo istante del suo concepimento e ciò deve essere oggetto di Fede
certo ed immutabile per tutti i fedeli.” (Bolla
Ineffabilis Deus). A dare il dovuto rilievo al dogma pensò, 4
anni dopo nel 1858, la Madonna stessa apparendo a Lourdes
ad una povera ed ignara contadinella quattordicenne,
Bernadette Soubirou.
Le apparizioni furono 18: dall'undici febbraio al 16 luglio
ricorrenza della Madonna del Carmelo. L'apparizione
nella quale la Madonna si rivelò è la 16a, giovedì 25 marzo 1858,
alla presenza di 30.000 persone: “Io sono l'Immacolata Concezione”:
parole che Bernadette non comprendeva.
Le apparizioni
furono riconosciute
dalla Chiesa quattro anni dopo, il 18 febbraio 1862.
Nel 1866
Bernadette fu accolta come Novizia nella Congregazione delle Suore
dell'Ospizio
presso le quali fece la sua professione l'anno successivo e rimase
per quindici anni vivendo santamente sino alla morte avvenuta il 16
aprile 1879.
Bernadette fu beatificata
nel 1925 e proclamata Santa l'otto dicembre 1933.
Durante il processo, a trent'anni
dalla morte, il corpo fu riesumato e trovato incorrotto con gl'occhi
chiusi ed un sorriso sereno.
La salma è tutt'ora esposta nella Cappella di Santa Bernadette a
Nevers...
francesco
latteri scholten.