Se
agli albori del XX° secolo Papa Leone XIII aveva avuto la visione
mistica che riprendeva il libro di Giobbe, ma nella quale, al posto
di Giobbe, oggetto del dialogo tra Dio ed il diavolo era la Chiesa,
anche Paolo VI denunciò con forza la “presenza del fumo di Satana
nella Chiesa”. Come già le ben note vicissitudini di San Pio da
Pietrelcina hanno ben evidenziato, quel fumo ha cominciato a
diffondersi con estrema vigorìa e la negazione del dogma
dell'Immacolata concezione da parte, ahimé, di diversi vescovi
tedeschi e non solo, dimostra quanto esso sia tutt'ora presente.
Stranamente a denunciare con chiarezza di cosa davvero si tratti non
sono, con lievi eccezioni, i teologi ed i Papi, bensì uno dei grandi
“apostoli” dell'ateismo: Friedrich Nietzsche. Anzitutto "Chi" è il
“principe della menzogna” e poi "Cosa" è la Menzogna. Il Chi, è
l'angelo caduto, ovvero colui che in piena coscienza ha rifiutato Dio
e si è collocato in una realtà esistenziale nel cui orizzonte Dio
non c'è e se anche ci fosse non sarebbe indifferente: l'Inferno. Il fine della
Menzogna è di portare anche l'uomo in questo orizzonte esistenziale.
La Menzogna non è dunque la semplicistica bugia di Pinocchio, che
tanto più è grande tanto più ha il naso lungo e le gambe corte ed
è perciò tanto più visibile. Il fine della Menzogna è il
mutamento dei parametri – specie valutativo/valoriali – del
soggetto. Essa cambia così il rapporto del
soggetto con l' “altro”,
con il “mondo”, con Dio. La Menzogna ieri, si veda la Genesi,
come oggi, procede allo stesso modo usando l'edonismo materialista
per portare ad un orizzonte nel quale la Spiritualità e Dio sono indifferenti. Malus, il melo ed il suo frutto – e si noti l'assonanza con Malum, il male
– è esattamente questo nel significato allegorico degl'antichi.
Ebbene l'uomo poteva mangiare dai meli del giardino, solo gl'era
fatto divieto di non cibarsi di quello posto al centro. Ovvero di non
mettere al centro della propria esistenza l'edonismo materialista.
Paradossalmente, il Serpente non ha mentito, l'uomo infatti ha visto
la “verità”, stavolta con altri parametri che lo hanno
proiettato in altri orizzonti, coincidenti con l'uscita dal Paradiso:
ha
visto di essere nudo e mortale. Chi ha riconosciuto con estrema
lucidità il Malus del mondo moderno è Nietzsche, nel suo
celeberrimo “La Gaia Scienza”. Il nuovo Malus è infatti il
positivismo scientifico e la ricezione acritica dei suoi parametri.
Questi parametri infatti proiettano l'uomo in un orizzonte
esistenziale nel quale “Dio è morto” e se anche non lo fosse
sarebbe comunque inesperibile, e quand'anche lo fosse, sarebbe
comunque indifferente. Ma, in questo orizzonte (quello del positivismo scientifico), come bene nota già
Nietzsche, anche per l'uomo non c'è posto. E, significativamente,
l'aforisma 125, “L'uomo folle” si apre proprio con il grido
“dov'è Dio?”, per portare subito allo smarrimento umano, lo
smarrimento (lasciamo un attimo Nietzsche) che fu anche degl'Angeli ed
a cui Michele rispose con il grido che da allora sarà il suo nome:
Micha El, Chi come Dio? Tornando a Nietzsche, “dove sono ora il
sopra ed
il sotto, l'avanti ed il dietro... Dio è morto, noi tutti,
voi ed io, lo abbiamo ucciso”. Dio è ucciso, non con le bestemmie
e la violenza bensì tacitamente, assumendo per parametri quelli
scientifico positivistici, il cui esito ultimo è la proiezione in
una realtà esistenziale priva di Dio. Uno dei personaggi più
significativi del Novecento per quanto riguarda l'assunzione di
questi parametri da parte della Chiesa è stato senza dubbio “Padre”
Agostino Gemelli, di origini atee e massoniche, il quale, al pari di
altri, vedeva in questa acquisizione addirittura un progresso per la
Chiesa, un liberarsi dalle credulonerie medioevali. Ma, l'assunzione
di quei parametri porta appunto alla “morte di Dio”: non c'è più
non solo l' Immacolata concezione, ma il dogma
centrale della fede
cristiana (già secondo San Paolo), ovvero l'incarnazione, morte e
risurrezione di ns Signore sono negati, insieme a Dio stesso. Perché
si chiede un “segno”, come già ai tempi di Gesù, e non ci si
avvede che quel segno lo si vuole in un orizzonte esistenziale in cui
Dio non c'è e se ci fosse sarebbe indifferente. Eppure, è morto
poco tempo addietro Padre Gabriele Amorth, quasi nessuno nella Chiesa
ufficiale si è degnato di parlarne, Vescovi e Cardinali, sulla bella
scia di Agostino Gemelli assumono psicologi e psichiatri (che possono
essere ancora accettabili per collaborazioni esterne) ma non ordinano
esorcisti, neppure a fronte delle tantissime richieste e necessità.
A loro, come ai vescovi tedeschi e non, che non credono al dogma
dell'Immacolata, ho da obbiettare una sola cosa: coerentemente con
queste vostre convinzioni, abbiate il coraggio e l'onestà di
restituire l'abito e di andarvene.
francesco
latteri scholten